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«Cari partiti, se volete il nostro voto dovete darci candidati competenti. Non avete più scuse»
La legge elettorale impone che siano i partiti a fare una prima selezione. Ecco 4 cose da fare ora per convincere i cittadini ad andare alle urne.

di Fabrizio Barca (Forum Disuguaglianze e Diversità), Mattia Diletti (TiCandido), Candidate e candidati di Facciamo Eleggere

25 LUGLIO 2022- L’Espresso

 

Se volete convincere milioni di noi a esprimere un voto per il Parlamento dovete convincerci che le candidature che proporrete sapranno rappresentare le nostre ansie e aspirazioni. E questo dipende dalla vostra visione e da come selezionerete quelle candidature. Non diteci che per fretta non si può fare. Si può. Ecco come.

Il sistema con cui torneremo al voto dà a tutti noi ben poco spazio per scegliere chi votare. Eppure è dalla capacità di chi sarà eletta/o di aderire a precise missioni strategiche, dalla sua capacità di interpretare, territorio per territorio, le nostre paure e speranze, che dipende la possibilità di avere un Parlamento forte. Un Parlamento che costruisca accordi, dialoghi in modo continuo all’interno e con i cittadini, combini saperi tecnici e saperi dei territori e concorra a restituire una strategia politica alla guida del paese, magari una strategia che muova verso la giustizia sociale e ambientale - scelte radicali richieste da sfide radicali. E allora, che fare?

Allora, a legge elettorale disgraziatamente data, c’è una sola strada. Che voi partiti selezioniate candidate e candidati in modo da garantire due cose: primo, che le persone competenti e con un senso di missione che con “lucida follia” sentono di volersi e potersi candidare non trovino le porte sbarrate, lasciando in gara solo chi gode di posizioni di rendita o chi emerge da trattative opache fra cosiddetti “rappresentanti della società civile” e partiti; secondo, che noi elettori ed elettrici si sappia chi sono. Si, “chi sono”, cioè se vale la pena di votarle/i e di votare di conseguenza il partito che le/li candida.

Come ottenere questi due risultati? Lo sapete, forse. Ma è bene scandirlo a chiare lettere oggi, affinché nessuno possa dire di non sapere o che non si può fare. Lo facciamo usando l’esperienza fatta in tanti territori con il progetto “Facciamo eleggere” che ha selezionato con successo candidate e candidati – di diversi partiti e liste – da appoggiare nelle più recenti elezioni amministrative.

Ecco che fare, in quattro mosse:

  1. Lanciare “oggi” una chiamata aperta a candidarsi, fondata sull’adesione a quattro-cinque missioni strategiche che il partito o lista ha scritto nella pietra – perché è ciò che state preparando, giusto?

  2. Chiedere a chi risponde alla chiamata di indicare in modo verificabile le principali esperienze di lotta/amministrazione/guida/mediazione in cui si è distinta/o, a livello nazionale o territoriale e nell’ambito di quelle missioni strategiche, con particolare attenzione alla capacità di costruire dialogo sociale, combinare saperi e interessi diversi, trovare un punto di caduta.

  3. Chiedere, ancora, di descrivere come intenda attuare la “rappresentanza della Nazione” (Cost. art. 67) assicurando la propria autonomia da ogni condizionamento, specie da parte di poteri forti.

  4. Chiedere, infine, di descrivere come concretamente, durante il mandato, pensi di realizzare un dialogo continuo con il proprio territorio di elezione: quanti giorni/ore settimanali dedicherà? In quali “spazi di democrazia”? Con quale modalità darà conto ai propri elettori delle scelte compiute?

Le risposte ottenute siano la base per selezionare le candidature fra chi ha risposto alla chiamata. Assicurate trasparenza a questa valutazione e rendetela verificabile da tutti noi. E alla fine, per le persone selezionate, rendete note le risposte ottenute, le loro motivazioni, i loro impegni.

Non conta il dettaglio. Il nostro messaggio è chiaro. Selezionate candidate e candidate convincendoci che credano in qualcosa e in cosa, che sappiano perseguirlo perché hanno già dimostrato di saperlo fare, che non siano la longa manus di altri poteri e che abbiano l’intenzione e il metodo per recuperare una relazione continuativa con le persone nei luoghi.

Se ci convincerete, votare una persona e una lista tornerà a essere addirittura una gioia e comunque ne sentiremo il dovere. C’è ancora tanta rabbia e tanta frustrazione diretta verso i partiti politici: mai come oggi è forte la sirena della scheda bianca, da parte di tanti e tante. Convinceteci con progetti e persone che li incarnano.

 

 

 

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