Il CNCA è presente nel comitato promotore del referendum. Vanno depositate alla Corte di Cassazione 500mila o più firme. Le firme vanno raccolte su appositi fogli vidimati o anche attraverso la piattaforma di raccolta delle firme digitale.
“Oggi c’è bisogno di unire le nostre forze per raccogliere più di 500.000 firme entro metà settembre (la scadenza è il 30 settembre ma c’è bisogno di un po’ di tempo per il controllo di tutte le firme)”, afferma Caterina Pozzi, presidente del CNCA. “Raccogliere più di 500.000 firme in questi due mesi scarsi è complesso, ma fattibile. È necessario quindi lavorare sui territori, promuovere iniziative di dialogo, di comprensione di cosa significhi per l’Italia vedere attuata l’autonomia differenziata. Dovremo essere brave e bravi a spiegarla. Chiediamo a ogni Federazione regionale del CNCA di attivarsi per condividere con le organizzazioni socie l’importanza del nostro esserci. Il nostro compito è stare sui territori, spiegare, ascoltare e convincere. Non è un referendum dell’opposizione politica al governo, è un referendum di cittadine e cittadini che si impegnano contro il decadimento della nostra democrazia e contro un’Italia sempre più frammentata e diseguale.”